Chi sei? Dove vivi?

Marco! Capo d’Orlando (ME), Sicilia.

 

Come è iniziata questa passione?

Con una musicassetta Trasparente con su scritto Jimi Hendrix – The Ultimate Experience.

Marco Corrao
Marco Corrao

Recentemente è uscito il tuo terzo album, “Pietre su pietre”, come sta cambiando la tua musica rispetto ai primi album?

C’è stata indubbiamente una rivoluzione nel mio approccio musicale. Negli anni ho cominciato ad usare sempre più l’elettronica a supporto della musica. Per quanto riguarda i testi ho sempre scritto storie che parlano di Sicilia e di siciliani poiché, pur avendo girato tanto negli anni, ho sempre avuto come focus principale la mia terra e le storie che la riguardano.
Testualmente quindi posso dire che i temi non sono cambiati e nemmeno l’approccio creativo che si basa sulle trasposizioni simboliche e sulla sinestesia. Per quanto riguarda la musica, come dicevo, l’approccio è cambiato molto. Si è evoluto in un certo senso. Non cerco la modernità. La bellezza invece, attuale od antica che sia, cattura sempre la mia attenzione.

Marco Corrao
Copertina dell'Album "Pietre su Pietre" realizzata dall'artista Tothi Folisi

Parlaci un po’ del tuo ultimo singolo “Terra di Meraviglie”, com’è nato e qual è il messaggio che dovrebbe essere colto dagli ascoltatori?

Questo è un brano che ha nel ritornello, un esplicito e voluto effetto distruttivo causato dalla statica dinamicità del popolo siciliano, talmente abituato ad adattare la propria esistenza che questa capacità è diventata un automatismo scellerato e fuori controllo. Il siciliano si adatta anche quando non è costretto a farlo. Questo comportamento uccide la crescita “dell’ isola”. Si perde tempo a fuggire dai problemi o ad adattarsi ad essi, invece che risolverli. Tutte le strofe sono caratterizzate invece da metafore. “C’è una bimba che gioca con una mina anti-uomo” per esempio, è riferito alle nuove generazioni di siciliani che vivono nell’incertezza totale che quel che conquisteranno, potrebbe essolversi o scoppiare come un vecchio ordigno pronto a sconquassare vite, a causa dell’ inefficienza, dell’ignoranza e dell’arretratezza culturale. Incertezza del domani. 
 

Diversi medium ma stessa voglia di raccontare il proprio territorio. Come nasce la tua collaborazione con i registi Giovanni Zoppeddu e Calogero Ricciardello?

Con Giovanni Zoppeddu, talentuoso regista sardo, la collaborazione nacque nel 2017 con il documentario Diario di Tonnara, prodotto da Luce/Cinecittà. È una collaborazione ancora attiva. Giovanni ha infatti firmato la Regia e realizzazione del video animato di Bona Crianza, brano contenuto nel disco Pietre su Pietre e nel Documentario suddetto. Ci lega una bella amicizia che si è costruita pian piano in questi anni. Con Calogero Ricciardello invece la conoscenza risale a qualche anno fa ma questa è la prima collaborazione. Collaborazione che giudico in maniera molto positiva. Ha fatto un lavoro egregio su questo video. Un video non didascalico che rispetta ed esalta il testo e che sprizza innovazione da tutti i pixel. Non è facile. 
Lo conoscevo professionalmente per i bellissimi video di Sicilian moments. Sono onorato.

Dischi, concerti live, piattaforme e coronavirus. Come sta cambiando il panorama musicale in seguito alle vicende mondiali che stiamo vivendo? Cosa puoi dirci anche in quanto produttore e direttore artistico?

Ho il presentimento che tutto cambierà e che chi arriverà pronto al cambiamento, ne subirà meno gli effetti. Non mi sbilancio ma credo ci vorrà molto tempo. 

Abbiamo ascoltato con piacere ben tre album. Cosa prospetti per la tua arte?

Ho intenzione di scrivere un libro. 
In realtà ho gia cominciato. Musicalmente parlando,  pubblicherò un disco nel 2021. È quasi pronto ed il titolo è Nebros. 
In questi anni ho scritto canzoni per altri 5 dischi e probabilmente mi fermerò a questo bottino compositivo per dedicarmi ad altro, senza cosi dover bloccare la produzione musicale.
Porro’ grande attenzione alla pubblicazione del mio primo libro.
Marco Corrao
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