Chi sei? Dove vivi?
 

Mi chiamo Salvo Rivolo, vivo e opero a Palermo, la mia casa è il mio studio, il mio lavoro.

 

Come è iniziata questa passione?

Il mio lavoro nasce da una continua analisi della mia vita, avvenimenti e incontri hanno determinato un linguaggio sotto analisi, sperimentale, aperto a molte interpretazioni. Il mio lavoro non cerca una manifestazione dei fatti reali, ma anzi cerca di enfatizzarli, evocarli attraverso una sperimentazione determinata dalla voglia di scoprire un linguaggio essenziale.

Salvo Rivolo
Lezioni di volo

Guardando le tue opere, ci colpisce molto l’utilizzo di vari materiali come supporto. La materia si lega totalmente alla figura rappresentata, rimarcandone il suo senso, e diventando parte del racconto stesso. Come scegli i tuoi supporti?

Una cosa che mi ha sempre affascinato è il contrapporsi alle problematiche sociali, attraverso la leggerezza e una sospensione delle figure. 

Salvo Rivolo
pausa #1

Ho sempre ritenuto importante un nuovo modello di sperimentazione (che per quanto mi riguarda è da cercare in nuovi supporti cartacei) capace di dare quanto meno delle risposte ad una situazione artistica collassata, piena di rimpasti artistici.

Salvo Rivolo
Bagliore Improvviso

Come nascono i tuoi racconti pittorici? A cosa ti ispiri?

La mia poetica è piena di molte domande ancora, ho diversi obiettivi e strade da percorrere che possono sicuramente portare un grosso contributo a quello che ho iniziato. L’idea di vedere il mondo e di sognarlo con la mente di un bambino mi ha sempre affascinato, attraverso il colore e le tinte piatte, tutto evoca momenti e problematiche sociali che riporto nel mio lavoro, un lavoro che si sviluppa nel tempo e ha ancora molte domande da porsi, non lo chiudo lo lascio aperto, sospeso, leggero.

Salvo Rivolo
Pausa #7
Salvo Rivolo
Pausa #9
Salvo Rivolo
Pausa #10
Sentimento intenso

Che influenza ha il territorio siciliano sul tuo lavoro?

La Sicilia ha lasciato sicuramente un grosso bagaglio culturale, noi artisti emergenti abbiamo il diritto di interrogarci su ciò che è stato lasciato e su ciò che si può fare, l’emulazione e l’ispirarsi a correnti o ad artisti non penso sia una buona idea. L’arte ha bisogno di persone coraggiose, capaci di mettersi un gioco ogni giorno con nuovi modelli sperimentali, non tralasciando le tematiche sociali, non c’è arte senza problemi essenziali.

Qual è stato il lavoro che ti ha più soddisfatto?

Uno dei lavori che più mi ha più colpito è senz’altro – Perché questa è l’ora – un lavoro che mi ha messo alla prova: tanti bambini che si liberano dentro un  grande rosa, dai preconcetti, dai luoghi comuni, dal quotidiano vivere, e dai problemi della vita in generale. Nelle mie opere cerco sempre di liberarmi dai problemi della vita, ci provo… una cosa per nulla facile.

Salvo Rivolo
Perché questa è l'ora

Come valuti la situazione in Sicilia riguardo al settore artistico?

La situazione artistica in Sicilia è un continuo ripetersi di processi ambigui. Per quanto mi riguarda l’arte siciliana si culla sulle rovine storiche, sta tentando, attraverso dei generi artistici (come la street art) a recuperare e a dare alcune risposte. Sono nate molte gallerie e associazioni culturali, ciò significa che l’interesse e l’amore verso questo settore è in continua crescita. Ancora poca apertura verso i nuovi linguaggi artistici, ancorati ad un classicismo che da molto tempo fa discutere di se tralasciando il nuovo. In Sicilia è tutto effimero, la storia insegna, le cose buone non durano mai a lungo.

Salvo Rivolo
Fra le pieghe del buio - dittico cornice
Salvo Rivolo
Pausa #2

Cosa prospetti per la tua arte?

Non ho nessuna prospettiva per la mia arte, lavoro molto, sperimento e continuo con il mio linguaggio che preferisco collegare alla poesia. Ecco, reputo una mia opera come la poesia, leggera, opaca e breve. Lascio tutto al caso, collaboro con diverse gallerie e associazioni, ma nella maggior parte dei casi preferisco rimanere nel mio studio dove tutto è molto più leggero. 

 

Salvo Rivolo
La consapevolezza del cielo
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