Vedendo le tue opere a primo impatto si penserebbe a uno spirito impressionista, come definiresti tu, il tuo lavoro?
Lo so, lo spirito impressionista mi perseguita, mi avvolge con il suo calore e la sua forza, lo fa attraverso le parole di chi guarda il mio lavoro, attraverso le mie pennellate, e attraverso il mio amore per certi maestri. Se ripensiamo alla storia della pittura definita secondo correnti e periodi, l’impressionismo è ovviamente andato da tempo. Ma se pensiamo alla pittura come pittura, allora essa è nel suo eterno presente. Non penso ad imprimere le impressioni sulla tela, non penso affatto, forse, in realtà. Di certo non nasce alcun ragionamento. Per me è creazione di una nuova realtà, indipendente persino da me stessa, figlia di gesti e tempo, di ricerca di nuovi equilibri.