Chi siete?
 
Ecco l’Associazione Culturale TRE60lab. Inizialmente, siamo stati un gruppo di giovani lavoratori, studenti e neolaureati, tutti residenti nello stesso luogo. Oggi, ci siamo un po’ sparsi per il mondo e quella di “restare” è diventata la sfida di soltanto due di noi. 
Che nel frattempo si sono innamorati. Negli anni, ci siamo allargati stringendo nuove amicizie e coinvolgendo nel nostro team altre persone appassionate o esperte del settore culturale. Alcune di queste vivono in paesi limitrofi al nostro.
A proposito di località, trovaci subito su Google Maps!
Cerca San Marco d’Alunzio (Me). Pizzica lo schermo fino a inquadrare l’intera Isola, poi allarga e ripiomba sulla Costa Settentrionale Siciliana, quella che va da Milazzo a Cefalù e include il Mare delle Isole Eolie. Osserva. Potrai constatare immediatamente la fortunata posizione geografica del nostro paese e presupporre nella tua mente la bellezza dei paesaggi a cui siamo esposti ogni giorno. Essi sono per ogni abitante croce e delizia. Spazi scenici. Dipinti d’autore. Che ti ci potresti abituare, invece ogni volta che li contempli ti senti sempre sospinto a concepire rinnovate visioni miglioristiche della realtà. Ecco, forse esistiamo proprio grazie al fascino che i routinari tramonti hanno esercitato su di noi, obbligandoci a sognare. E questo siamo per alcuni, meri sognatori.
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Fila, Alberto Ruce. Credit Carla Costanza
Dove vi trovate?
 
Abbiamo una sede legale, che corrisponde all’abitazione del nostro Presidente, Gabriele. Per non dire, più esattamente, che siamo dislocati tra i fascicoli che occupano alcuni ripiani del mobile nella sua camera da letto, le varie attrezzature in garage ed alcune “stanze” comunali, in cui custodiamo perlopiù opere in attesa di essere riconsegnate ai proprietari e ferramenta indispensabili all’allestimento di mostre e scenografie. 
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TraDireEFare Teatro. Credit Rossella Midili
Infine, alla Galleria d’Arte Antonino Meli (Gadam) di “nostro” puoi trovare esposte due opere: un pannello pittorico dell’artista-writer Ruce ed una tela in juta dipinta dall’artista-poeta Marco Cioffi. Entrambe sono il frutto di due set di “live painting”. Sono opere di una certa dimensione. Fisica e spirituale. Come puoi capire, operiamo in una condizione sempre un po’ arrangiata, sempre un po’ incerta, da ogni punto di vista. Persino le location variano a seconda dell’idea progettuale. Ma questa è più una scelta di valore, che improvvisazione. Per fortuna, San Marco offre moltissimo da questo punto di vista. E ci entusiasma poter spaziare e far conoscere angoli sempre nuovi del borgo, nonché le meraviglie fuori centro.
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Di versi animali, Marco Cioffi. Credit Rossella Midili
Cosa vi ha spinti a creare questa associazione?
 
Il sogno giovanile di dare un nuovo impulso, attraverso l’organizzazione di attività a sfondo culturale ed artistico, alla comunità di San Marco d’Alunzio, indiscussa destinazione turistica dei Nebrodi. Oggi, dobbiamo ringraziare tutti quelli che, in vari modi, sostengono la nostra Associazione.
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Live set Radica , ENNÈ. Credit Rossella Midili
Per cominciare, tutti gli associati che si sono susseguiti negli anni e il nostro amico Gary, che ci dà una grossa mano a livello contabile. Le nostre famiglie, che non hanno mai fatto mancare un piatto caldo in più quando siamo rincasati con ospiti inattesi. E poi tutti quelli che ogni volta scomodiamo senza preavviso: da Peppe, consigliere comunale, a Giovanni, un tecnico bravissimo a risolvere “i problemi dell’ultima ora”. Insomma, potremmo stilare un elenco infinito di ringraziamenti. Ed è bellissimo. Perché, molti di quelli che hanno collaborato con noi, hanno manifestato lo stesso spirito del fare e del condividere che promuoviamo.
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New water space , Marcella Cilona. Credit Rossella Midili
Quali sono le attività di cui andate più fieri?
 
Fra tutte le attività svolte, “Radica”. Perché rappresenta la nostra parte migliore. È un festival multidisciplinare che, nel Giugno scorso, ha raggiunto la Terza Edizione. Esso viene alla luce grazie alla lenta maturazione di un desiderio condiviso: fare qualcosa per provare ad agire sulla mentalità di questa era.
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Ex Monastero Benedettino, Badia Grande. Credit Manuela Kappa
Ad esser sinceri, è uno scopo che abbiamo variamente perseguito. Lo testimoniano tutti i convegni promossi per affrontare con la cittadinanza numerose tematiche di attualità, come il giornalismo libero, il fenomeno migratorio, l’alimentazione ecosostenibile. 
Ad un certo punto, però, abbiamo pensato alle arti contemporanee e ci abbiamo visto un potente strumento attraverso cui veicolare i nostri messaggi. Perciò, abbiamo sottoposto alcune tematiche agli amici artisti, chiamati, da New York a Lampedusa, per interpretarle secondo i loro personali linguaggi espressivi. Nel corso di questi tre anni, sono venute fuori interessantissime riflessioni sul rapporto uomo-natura nelle variabili che lo circoscrivono, spazio e tempo; sui disastri ambientali, percorrendone cause ed effetti; sulla relazione primigenia dell’uomo con l’elemento acqua. Pittura, scultura, fotografia, ma anche musica, teatro, videomapping ed installazioni site-specific. 
Osservando il tessuto sociale nel quale ci muoviamo, abbiamo considerato le arti un valido collante tra le risorse paesaggistiche, storiche e culturali del borgo medievale di San Marco d’Alunzio ed una comunità, che più in generale va identificata con quella nebroidea, che quasi non grida più le sue ragioni ed evidenzia il bisogno di un forte incentivo a rendere di nuovo attive le sue funzioni organiche.
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Live set, Babil on suite. Credit Manuela Kappa
Oggi, potendo fare un bilancio, ci auguriamo di aver ottenuto il risveglio che ci eravamo prefigurati aprendo il cantiere. Siamo sicuri di aver innescato il pensiero critico degli avventori, stuzzicando in loro, non solo un interesse estetico, ma anche il dubbio e il giudizio. E, ciò che risulta più singolare, abbiamo accolto la sfida di scrivere il nostro presente. Già!
 
Si respirava nel gruppo un certo fiuto per le arti, ma mai avremmo potuto immaginare di riuscire a mettere su un format di successo. Con il tempo, abbiamo arricchito il contenitore di idee e arti nuove. Pensando anche a saldare una sorta di debito con la città che abbiamo ereditato, abbiamo inteso valorizzare, non solo l’antico lascito d’arte in cui si svolge ogni anno Radica, ossia l’antico monastero benedettino della Badia Grande (XVII–XVII secolo), ma via via anche spazi urbani da riattivare. Così, nel 2018 inauguriamo la splendida “Ghiaccio rovente”, opera d’arte del pluripremiato artista nisseno, il Maestro Leonardo Cumbo. 
E, l’anno successivo, ospitiamo il writer catanese Alberto Ruce che realizza, all’inizio del centro storico in via Aluntina, proprio vicino alla scultura-panchina del Cumbo, il murale “Fila”. 
Questi interventi rigenerativi danno un impulso inedito, capace di generare nuova linfa per le nostre radici. E rappresentano il segno dell’esperienza artistica vissuta, il quale contribuisce a serbare la nostra San Marco quale luogo vivo e sano. Quest’anno, si stava già lavorando ad un’idea per la Primavera, ma l’emergenza Covid-19 ci costringe a “restare sospesi”. 
Ci auguriamo un buon fermento e poi la fioritura. Per rinascere!
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Live Painting, Emanuele Poki Credit Manuela Kappa
Pensate che il vostro contributo al territorio sia importante? In che modo?
 
Certamente. Ogni socio è stimolato dal proprio background culturale. Di conseguenza, riversa nell’attività associativa sia le proprie competenze, sia il proprio impulso creativo.
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La metà con un terzo, Enzo Rinaldi. Credit Manuela Kappa
Così germogliano i c.d. sentimenti comuni. Quelli sui quali costruire le fondamenta di ogni esperienza culturale. Il contributo al territorio si traduce su un doppio piano. Quello interno, laddove i soci sono coinvolti nei retroscena e si rendono protagonisti dello stare insieme, con spirito di sacrificio e con l’entusiasmo di sentirsi utili al servizio della comunità; quello esterno, che viene alla luce quando si alza il sipario e gli appuntamenti culturali prendono vita. Dunque, tutte le attività sono essenzialmente incontro-scontro. Fra noi della cerchia e, soprattutto, con i nostri avventori, il vero carburante delle serate. Tra essi, registriamo un’allargata tribù di habitué, persone con alto senso civico che sono attratte dalle nostre iniziative ed intervengono con grande entusiasmo, ma anche una serie di curiosi, che gradiscono la novità e apprezzano la nostra intraprendenza. Piccola nota dolente: non essere ancora riusciti a smuovere del tutto l’interesse dei nostri concittadini. Ma forse questo è il senso di frustrazione di ogni profeta in patria!
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Parco giochi, Alberto Ruce. Credit Mauro Filippi
Cosa pensate dell’associazionismo in Sicilia e soprattutto nei Nebrodi?
 
Abbiamo notato un valoroso risveglio culturale e artistico. Ciò che ci spinge a continuare è proprio lo stimolo che riceviamo continuamente dalla rete di persone che, come noi, si adoperano per sviluppare progetti volti alla valorizzazione della nostra cara Sicilia.
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Live Painting, Alberto Ruce. Credit Manuela Kappa
Questo “risveglio dal basso”, a nostro parere, ha prodotto risultati notevoli, superando talvolta gli ordinari obiettivi delle pubbliche amministrazioni. Abbiamo molto a cuore lo sviluppo del luogo in cui viviamo. Ogni giorno, ci sforziamo di pensare i Nebrodi come una grande metropoli. 
Così, evitando di farci inghiottire dall’ordinario, non manchiamo di muoverci per partecipare ad altri eventi territoriali. Ci troviamo sempre persone con cui è possibile e piacevole condividere valori e buone pratiche.
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Sculture di Salgemma, Museo arte contemporanea sotto sale. Credit Rossella Midili
L’associazionismo contribuisce alla crescita personale, la quale a poco serve senza interazione. Noi ci sentiamo confermati negli altri. Finché ci sarà permesso, utilizzeremo il territorio aluntino per inscenare i nostri percorsi. Ma crediamo fermamente che il territorio, nel senso più vasto, vada “tenuto assieme”, “cucito e ricucito” come una rete da pesca. E siamo convinti che sia possibile fare molto con solo ciò che abbiamo a disposizione. Per questo confidiamo nella gente che abbraccia il nostro modo di pensare e ritiene utile fare rete. Per andare avanti senza lasciare nessuno indietro!
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Ghiaccio rovente, Leonardo Cumbo. Credit Rossella Midili
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