Chi sei?
 
Mi chiamo Roberto Collodoro e sono un creativo Siciliano (Gelese nello specifico) trapiantato da quasi un anno a Milano.
 
Come è iniziata questa passione?
 
Se proprio devo trovare un punto d’inizio devo necessariamente andare indietro di almeno 30 anni (ne ho 34 😉). Per i primi 5 anni della mia vita ho vissuto in Lombardia con i miei, e facevamo abitualmente le lunghe traversate Nord/Sud e viceversa, in macchina. 
Roberto Collodoro Street Artist
"Salvatore" - Testa di Moro Caltagirone - Catania
Ricordo che i miei fedeli compagni di viaggio erano: un album di fogli bianchi F4 e una scatola di pastelli Fabriano. Altro tassello importante è stato mio padre. La sera stavo ore a guardarlo dipingere. Uno stile tutto suo che mi ha spinto a cercare il mio.
Roberto Collodoro Street Artist
Leonardo da Vinci - Ippodromo di San Siro - Milano
Roberto Collodoro Street Artist
Jacopo in Love – Mural Painting – Lentini 2017
Guardando le tue opere è forte l’attenzione che rivolgi ai grandi maestri della storia dell’arte. Quali sono i soggetti che prediligi?
 
Non mi ispiro a qualcuno in particolare ma amo guardare quello che hanno fatto gli altri prima di me, sviscerarne i concetti e farli miei in modo originale e personale. I disegni su carta delle teste grottesche di Leonardo da Vinci (che ho ritratto all’ippodromo di San Siro a Milano) o le espressioni rigide e caricate de “I mangiatori di patate di Van Gogh” hanno contribuito alla ricerca di uno stile personale e riconoscibile. 
Un concetto di “NON bellezza” che mi ha portato a prediligere e riprodurre soggetti dai volti brutti, eccessivamente rugosi e quasi caricaturali. Che siano Icone religiose o riproduzioni di Grandi opere famose. Mi sento sempre in continua evoluzione.
Tante rughe sui volti che con poeticità ci rimandano a delle texture naturali come le cortecce o le rocce, un motivo quasi ossessivo nei tuoi lavori, perché questa scelta?
 
I miei “vecchietti” nascono durante una residenza artistica ad Asti. Dovevo riprodurre un’opera su parete senza bozza. Lì nacque la prima coppia di anziani. Il tema delle rughe rappresenta per me una crescita artistica ma soprattutto umana. Rughe di espressione e di saggezza segnate dalla vita e volutamente accentuate per marcare il trascorrere del tempo sul viso di uomini e donne che diventano, per me, esseri immortali.
Roberto Collodoro Street Artist
Mountains - Residenza D'artista Asti
“Se qualcuno osserva il cosmo di Collodoro – ha scritto il critico d’arte Dario Orphée – sarà in errore giudicando prive di scampo quelle gote che sembrano tronchi; sarà in errore non giudicando quell’età luminosa un miracolo; sarà nel vero quando riterrà i dipinti un binocolo dal quale, senza volerlo, stiamo per spiare il mondo dal passato, in un incanto senza decomposizione. Roberto Collodoro, in sintesi, vede più in là del tempo. Forse vede il senso di un’ossessione e del cedimento; vede te e me, che invecchiamo propria ora; vede le rughe; e lo specchio di noi stessi”.
Che influenza ha il territorio sul tuo lavoro?
 
Più che sul mio lavoro, il territorio ha una profonda influenza su di me. La Sicilia è una fonte inesauribile di energia che ha plasmato la mia personalità e quindi anche il mio modo di “creare”. Una voglia perenne di riscatto e una totale assenza di appagamento. 
Questo è quello che il mio territorio ha seminato dentro di me. 
Nel 2017 ho inaugurato, insieme ad amici/colleghi, il Civico 111 , un’officina culturale, uno spazio vivace, poliedrico e multiforme, in cui trova libera espressione la pluralità delle declinazioni, attraverso le quali l’arte si manifesta. 
Roberto Collodoro Street Artist
Joker di Christopher Nolan fronte
Ricavato nel pianoterra di uno stabile di fine ‘800, un tempo granaio, chiuso per più di trentanni in seguito a varie trasformazioni, questo luogo ospita oggi la sede di un centro Cambridge, una scuola di pittura, eventi culturali e mostre d’arte.
Roberto Collodoro Street Artist
Cisco in Love (san Francesco d'Assisi) Lentini Catania
Qual è il lavoro di cui vai più fiero?
 
Ogni singolo lavoro è quasi un figlio per me! 
 
Ne scelgo due, ma nessuno è più importante dell’altro.
“Salvatore” una grande testa di moro dipinta su un prospetto a Caltagirone! Uno dei miei primi lavori inserito nella guida STREET ART IN SICILIA edita da Flaccovio.
 
“Cisco” è una versione pop del Santo Francesco. L’ho raffigurato con le mani che fanno il gesto del cuore e con uno sfondo rosa shocking pieno di LOVE. Quest’opera è stata collocata sulla facciata dell’ex Monastero di S. Chiara a Lentini e ha fatto storcere il naso a qualche perpetua. “Cisco” però ha avuto l’approvazione scritta dai Frati Francescani di Assisi.
Roberto Collodoro Street Artist
Alfio Ciro e Cirino Lentini Catania
Come valuti la situazione in Sicilia riguardo alla street-art?
 
La street art in Sicilia sta vivendo un momento di forte fermento. Ci sono realtà piccole e grandi che ogni anno organizzano festival dediti alla riqualificazione di aree in stato di abbandono. Ragusa dal 2015 ospita uno dei più grandi Festival di arte pubblica, il FESTIWALL, che porta ogni anno artisti di livello mondiale.
Da qualche anno la street-art si è istituzionalizzata trasformando i borghi delle città in musei a cielo aperto fruibili a tutti. A Palermo l’arte è riuscita a portare turisti anche nei quartieri più dimenticati grazie a Street-art tours organizzati dalle associazioni di categoria.
 
A parer mio c’è tanto individualismo, servirebbe un po più di Umiltà e cooperazione.
Roberto Collodoro Street Artist
Fiumara d'Arte - Motta D’Affermo (ME)

Cosa prospetti per la tua arte?

 
Ho tanti progetti in cantiere. Oltre a una nuova produzione di opere che inaugurerò in estate, ho avviato da poco uno store on-line “minnamoro.store“.
Minnamoro è una serie di teste di Moro realizzate a mano, che ritraggono soggetti a volte lontani dalla tradizione siciliana. Dagli eroi/villains della DC comics alle semplici pennellate con colatura annessa!
Roberto Collodoro Street Artist
Eternity - Malta

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Questo articolo ha un commento

  1. Patrizia Ferraro

    Questa intervista e l’attenzione verso il tempo che passa sul nostro viso, mi ha rimandato ad una poesia che scrissi qualche anno fa. La condivido in segno di “comunione creativa” in questo spazio di conoscenza e incontro creativo, grazie “solo cultura siciliana” 😉
    ******
    Non chiamarle rughe
    ***
    Su questo asfalto bianco
    prima o poi
    vedrai le strade percorse
    in questi anni,
    sottili come viuzze,
    incorniciate
    da lunghe orchidee
    bianche
    come la luce.

    E so già
    che solo l’Amore
    potrà amarle. (P. Ferraro)

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